3a
Puntata– Materiali
Ben
ritrovati a questa puntata dedicata alla struttura dei totem.
Sulla
cosidetta “carrozzeria” dei totem ci sono molti luoghi comuni.
Per
esempio un totem “deve essere robusto ed in acciaio!”
L’utilizzo
di questo materiale noto più tecnicamente come “lamiera decapata”
presenta
dei vantaggi in termini di robustezza ma anche delle
controindicazioni.
La
principale è dovuta alle personalizzazioni e alle correzioni in fase
di assemblaggio,
dovuto
alla molto nota capacità dei carpentieri di sbagliare in maniera
quasi scontata misure, punzonature , pieghe , forature..ecc.
In
una officina meccanica probabilmente non sarebbe un problema ma per
chi assembla totem
che
di solito è di skill informatico/automazione può presentare un
grosso problema dover rimettere mano alla struttura nel suo
laboratorio classificabile come officina leggera.
Un
altro fattore che determina la scelta di altri materiali alternativi
alla lamiera decapata è il peso
ovvero
il totem da interno deve essere trasportato all’interno di edifici,
passando da ascensori e magari scale, se pesa 100 KG è un vero
problema poterlo posizionare in sicurezza.
Quindi
ormai la tendenza è quella di scegliere materiali più leggeri e
malleabili .
Per
esempio molto utilizzato da diversi produttori di totem è il
cosidetto “alluminio composito”
che
è in grado di portare il peso dei totem ( anche quelli con stampanti
laser integrate) a pesi inferiori ai 50 kg.
La
tendenza si completa con materiali di rifinitura in politene e PVC
ormai dominio delle stampanti 3D.
Naturalmente
queste scelte oltre ad alleggerire il totem ne permettono la modifica
a posteriori dal suo assemblaggio anche in locazioni onsite per
personalizzazioni e aggiunte successive.
Il
discorso riportato è squisitamente valido per totem da interno per
le situazioni outdoor si resta su carpenterie in acciaio o acciao
INOX senza ombra di dubbio, ma ne parleremo nel capitolo dedicato ai totem da esterno.
Un
altra caratteristica da considerare nella scelta della carpenteria
dei totem è la cosidetta classe ignifuga che dovrebbe essere per il
mercato italiano almeno Classe 1 relativa alla reazione al fuoco per
oggetti da pavimento.
Dopo
questa considerazione bisogna diffidare dei totem costruiti in legno
e derivati ( medium density).
Ricordatevi
che le forme dei totem multimdiali interattivi ormai sono limitate a
soli tre tipologie
la
prima è quella meglio nota come totem a “leggìo” pertinente
all’utilizzo di portatori di handicap motori ( vedi foto esemplificative qui sotto)
la
seconda è il totem a “l” o a “c” il più classico e diffuso
con monitor da 17” o 19” fino a 23”-24”
il terzo tipo è il “monolite” totem autoportante per monitor con pollici oltre i 27” fino a 55”
esistono altre forme considerate di utilizzo minore come i totem cosidetti "da parete" e "da banco".
arrivederci
alla prossima puntata
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